Lo scorso 10 aprile, presso la settima Commissione del Consiglio Regionale pugliese, è stata esaminata in sede consultiva la proposta di legge “Interventi regionali per la promozione e l’adozione del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo, ai sensi degli articoli 6 e 7 del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231″ (la c.d. responsabilità penal-amministrativa delle persone giuridiche), sulla quale la VII Commissione della Regione Puglia ha espresso parere favorevole a maggioranza dei suoi componenti.
La proposta di legge mira a rafforzare l’applicazione della 231, rendendo l’adozione dei modelli di organizzazione, gestione e controllo, condizione “indispensabile” per esimersi dalla responsabilità amministrativa in caso di illeciti: la proposta mira a rendere obbligatoria l’adozione dei Modelli 231 per i soggetti pubblici e privati che operano nella Regione e se destinatari, a qualsiasi titolo, di erogazioni pubbliche o di corrispettivi derivanti dall’esecuzione di appalti pubblici.
L’iniziativa legislativa era già stata vagliata dal Consiglio regionale, per poi essere respinta, nella seduta del 28 marzo dello scorso anno.
“Pur non potendo legiferare in senso diverso dal Legislatore nazionale e rendere cogente e obbligatoria l’implementazione generale dei Modelli di Organizzazione previsti dal D.Lgs. 231/01”, si legge nei preamboli del DDL, “la Puglia intende svolgere una forte azione di promozione nel sistema regionale”.
La proposta ha l’obiettivo di incentivare l’applicazione del D.lgs. 231/2001 nella Regione Puglia, rendendo l’adozione dei modelli di organizzazione, gestione e controllo, una condizione indispensabile per esimersi dalla responsabilità amministrativa in caso di illeciti.
Il Consigliere Mennea, a sostengo della presente proposta ed anche alla luce delle decisioni giurisprudenziali più recenti, ha sottolineato che i Modelli 231 si rivelano fondamentali per assicurare una gestione e un controllo aziendale efficaci, rappresentando strumenti cruciali per promuovere la legalità e la trasparenza, sia nell’ambito pubblico che in quello privato.
In caso di approvazione della normativa, entro sei mesi gli enti destinatari sono tenuti all’adozione del Modello 231, alla nomina dell’Organismo di Vigilanza ed all’invio alla Regione della documentazione comprovante tali adempimenti.
Viene quindi proposta l’adozione obbligatoria dei Modelli 231 per i soggetti pubblici e privati che operano nella Regione e se destinatari, a qualsiasi titolo, di erogazioni pubbliche o di corrispettivi derivanti dall’esecuzione di appalti pubblici.
Come noto, il D.Lgs. 231/2001 rimanda alle società la scelta di dotarsi o meno di modelli di organizzazione, gestione e controllo, senza prevedere alcun obbligo. Differentemente dal dettato normativo, la proposta prevede l’obbligo di adottare modelli organizzativi entro sei mesi dalla sua entrata in vigore, per:
- le società partecipate;
- gli enti controllati e vigilati dalla Regione Puglia;
- gli enti pubblici economici;
- le agenzie regionali;
- le società in house;
- gli altri soggetti privati, con o senza personalità giuridica;
- i destinatari di erogazioni pubbliche di somme a titolo di trasferimento, contributo, sovvenzione, rimborso ovvero di corrispettivo derivante dall’esecuzione di un appalto pubblico.
Ora è necessario attendere che la proposta di legge passi all’esame della seconda Commissione in sede referente, per conoscere i risvolti di una proposta che potrebbe incidere molto sulla concreta applicazione della disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche.