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Le linee guida della Guardia di Finanza e Modello 231

In occasione dell’annuale convegno Telefisco 2023”, la Guardia di Finanza ha fornito alcune indicazioni sulle principali criticità e sui punti di controllo che vengono considerati durante le ispezioni presso le società.

Scopo di tale confronto, ormai divenuto annuale, era quello di accertare la conformità e l’adeguatezza dell’adozione dei Modelli di Organizzazione, Gestione e Controllo previsti dal D.lgs. 231/2001 e, di conseguenza, l’esclusione dalla responsabilità penale/amministrativa degli enti.

  • Le linee guida della Guardia di Finanza
  1.  la mappatura delle aree aziendali sensibili alla commissione di reati presupposto. Tale attività presuppone una conoscenza dettagliata dell’organizzazione interna della società e dei singoli reati del catalogo 231;
  2.  la regolamentazione della formazione del personale in materia di d.lgs. 231/2001. Informare ed aggiornare il personale di un azienda sul Modello, sulle criticità e sulle novità legislative è un’attività non solo fondamentale, ma anche valutata positivamente dall’autorità giudiziaria;
  3.  l’attuazione delle decisioni dei vertici aziendali. Il processo decisionale e il relativo sistema di deleghe interno viene considerato con attenzione in sede di contestazione di un illecito 231;
  4.  la gestione delle risorse finanziarie. Soprattutto relativamente ai reati societari, tributari e di corruzione e riciclaggio.;
  5.  la costituzione effettiva di un Organismo di Vigilanza concretamente operativo. Sempre più pronunce della Cassazione stanno affermando che la mera costituzione di un OdV, così come richiesto dal D.lgs.231/2001, non è sufficiente se non è operativo e non opera concretamente;
  6.  la previsione di un sistema sanzionatorio interno. Si pensi ad esempio all’adozione, assieme al modello, di un codice etico-comportamentale, che preveda, eventualmente, un sistema di sanzioni interne all’azienda;
  7.  la presenza di una procedura per le segnalazioni che preveda tutele per il soggetto segnalante/whistleblower. La nuova normativa introdotta dal D.lgs. 23/2023 stabilisce l’implementazione di un sistema di protezione e tutela nei confronti del soggetto che segnala il verificarsi di un illecito all’interno della struttura aziendale. Tale comportamento viene valutato positivamente dall’esterno, in quanto manifestazione di una volontà aziendale muoversi sui binari della legalità.

Di fronte a questi accorgimenti, si può affermare come non sia sufficiente la semplice adozione del Modello Organizzativo e di quanto sia importante una attività di analisi dei rischi tarata sull’attività svolta in concreto dall’impresa.

La Guardia di Finanza, inoltre, si è espressa sulla punibilità ex d.lgs. 231/2001 per gli illeciti tributari a carico degli enti in cui soci e amministratori sostanzialmente coincidono.
Ha affermato, in particolare, che “l’elemento discriminante per la configurazione o meno di un’autonoma responsabilità della società è la potenziale colpevolezza dell’ente disgiunta da quella dei soci”.

Tale verifica va svolta sulla base di:

  1. criteri quantitativi, quali le dimensioni dell’impresa e struttura organizzativa della società;
  2. criteri funzionali, come l’impossibilità di distinguere un interesse dell’ente da quello degli amministratori.

In conclusione, si può affermare che questi chiarimenti forniti dalla Guardia di Finanza all’ultima edizione di “Telefisco” 2023, relativamente alle linee guida su cui porre l’attenzione durante le operazioni interne ed esterne di controllo, rappresentano delle indicazioni utili per le imprese, le quali sapranno cosa aspettarsi da un eventuale ispezione delle forze dell’ordine.

Si ribadisce, inoltre, che, affinché il Modello sia considerato idoneo e adeguato, è fondamentale che sia efficacemente attuato all’interno del contesto societario. E’ proprio questo che la Guardia di Finanza mira a verificare. Infine, rimane pacifico il fatto che le imprese dovranno porre in essere tutti i presidi necessari volti a prevenire la commissione di reati da parte delle persone fisiche a cui sia affidata la gestione della società. L’ente, come è noto, non risponderà del reato commesso dalla persona fisica, qualora dimostri di aver implementato un Modello organizzativo volto ad evitare la commissione dell’illecito.

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