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Il Modello dev’essere attuato ed operativo per essere efficace

Non è sufficiente la mera nomina di un organismo di vigilanza e la semplice adozione del modello, se questo non è reso operativo dall’ente, ai fini del riconoscimento dell’attenuante prevista per le sanzioni pecuniarie.
Così si è pronunciata la Corte di Cassazione, Sez. II, con la sentenza n. 38025/2022, ribadendo non solo la necessità di una attuazione in concreto, ma anche che l’ente può, nel caso in cui abbia reso operativo il Modello, beneficiare di una riduzione della sanzione pecuniaria da un terzo alla metà.

Nel caso in esame, una società veniva condannata in primo e secondo grado per i reati contestati di cui agli artt. 24 ter comma 2 e 25 undecies d.lgs 231/2001 e proponeva ricorso avverso la sentenza emessa dalla Corte d’appello di Reggio Calabria poiché aveva rideterminato la sanzione pecuniaria senza tener conto della circostanza attenuante prevista dall’ art. 12 del decreto.

Fra i motivi di ricorso, la ricorrente lamentava la violazione di legge e il vizio di motivazione relativamente alla negata applicazione dell’attenuante prevista in caso di pena pecuniaria, sebbene sia stato riconosciuto che era stato adottato, nei tempi previsti, un idoneo MOGC ed era stato correttamente nominato un Organismo di vigilanza operativo sull’osservanza delle regole di condotta contenute nel codice etico.

Infatti, lo stesso art. 12 comma 2 lett. b) del decreto dispone che “la sanzione pecuniaria è ridotta da un terzo alla metà se, prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado […] è stato adottato e reso operativo un modello organizzativo idoneo a prevenire reati della specie di quello verificatosi”.Per questo, la Cassazione ha respinto il ricorso, sottolineando ancora una volta (si veda la Sent. n.42046/2022) l’importanza della concreta attuazione del modello, senza la quale la mera adozione e la nomina dell’Organismo di vigilanza risulterebbero inutili, ai fini dell’applicazione della normativa di favore prevista dal decreto.

Rendere operativo il modello vuol dire fare in modo che all’interno della sua parte speciale vengano previste delle specifiche procedure e prassi operative, concretamente in grado di prevenire il verificarsi di un reato previsto dal catalogo. Per fare questo è fondamentale mappare tutte le aree di rischio legate alla specifica attività svolta dall’ente, per comprendere meglio quali possano essere le fattispecie di reato che più di frequente potrebbero verificarsi.

Con questa sentenza si sottolinea ancora una volta l’importanza dell’adozione e dell’implementazione del MOGC e si evidenzia un ulteriore beneficio derivante da questo, ossia una riduzione della pena pecuniaria.

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