L’adozione del Modello 231 per le piccole e medie imprese non rappresenta solo una misura tesa ad introdurre in azienda la conformità alla legalità, bensì rappresenta un vero e proprio investimento strategico teso al perseguimento di una attività improntata all’etica ed alla sostenibilità aziendale.
Il suo scopo è quello di prevenire la commissione di reati nel contesto aziendale, promuovendo una cultura del personale tesa alla correttezza, alla trasparenza ed alla tracciabilità. Si tratta di un vero e proprio presidio difensivo che potrebbe portare anche vantaggi a livello reputazionale.
Si potrebbe pensare, erroneamente, che l’implementazione del Modello 231 e tutte le relative conseguenze pratiche possano costituire un costo per le piccole e medie imprese.
Eppure, pensando a tutte le varie componenti del Modello, si può notare come si tratta di meccanismi che possono essere adottati ed implementati tanto in una grande impresa, quando in una piccola impresa.
A partire dal Codice Etico, il documento che delinea i valori fondamentali, gli standard di comportamento, gli obblighi di carattere etico cui devono conformarsi i membri facenti parte dell’organizzazione aziendale. I documento viene predisposto tenendo conto delle specifiche esigenze relative alla singola azienda, adattandolo alle sue specifiche esigenze e caratteristiche, indicando in modo esaustivo e chiaro i valori morali cui l’azienda ha deciso di fare riferimento nella propria organizzazione.
Si passa poi alla implementazione delle procedure, che costituiscono il cuore del Modello 231. Queste vengono sviluppate a seguito di una attenta analisi delle caratteristiche e delle attività specifiche eseguite in azienda. Fondamentali, a tale riguardo, sono le interviste effettuate dai consulenti con i singoli responsabili di ciascuna funzione aziendale, al fine di identificare i rischi potenziali presenti in azienda e di creare le procedure adatte alla mitigazione dei rischi identificati a seguito dell’analisi e delle interviste.
Affinché il Modello sia effettivamente implementato e calato nella realtà aziendale, va istituito un sistema sanzionatorio. Deve essere costituito in modo efficace e rispettare la proporzionalità delle sanzioni che dovrebbero essere applicate in caso di mancato rispetto delle procedure da parte del personale.
Da ultimo deve essere nominato un organismo di vigilanza, l’organo che riveste un ruolo di fondamentale importanza nella predisposizione ed implementazione del Modello 231. Anche le piccole e medie imprese per garantire la conformità e l’efficacia del Modello devono nominare un O.d.V. che svolga una continua attività di controllo attenta affinchè il Modello venga rispettato e attuato in modo corretto in azienda.
Sebbene, come noto, l’adozione del Modello 231 non rappresenta un obbligo vero e proprio per le imprese, non essersi dotati di tale presidio potrebbe portare comunque a gravi conseguenze: si pensi, su tutte, che l’assenza di un efficace modello 231 impedisce di partecipare a bandi o a contrattazioni con la pubblica amministrazione. Anche le piccole e medie imprese, potrebbe subire un pregiudizio da tale situazione.
Per tali motivi, pur non essendo obbligatorio, il Modello 231 si rende necessario alle aziende poiché la sua predisposizione consente di ridurre notevolmente il rischio di un coinvolgimento dell’azienda in un procedimento penale per la commissione di un reato commesso nell’interesse o a vantaggio dell’ente.
I benefici che le piccole e medie imprese possono trarre dall’introduzione e dall’implementazione di un Modello 231 sono diversi.
Anzitutto, reputazionale, in quanto sarebbe la dimostrazione di un impegno all’insegna dell’etica e della responsabilità, con conseguente incremento della fiducia dei clienti, dei fornitori e dei partners commerciali. Il processo che conduce all’adozione di un Modello 231 introduce una cultura aziendale all’insegna dei valori etici, e ciò trasmette un segnale positivo sia tra i collaboratori e dipendenti, sia tra la clientela.
Inoltre, l’adozione ed implementazione di un Modello 231 esenta l’azienda da responsabilità da reato per difetto di organizzazione, manifestando l’obiettivo di adottare misure corrette ed efficaci atte alla prevenzione dei reati.
Tramite l’identificazione, l’analisi, e la gestione dei rischi potenziali per l’azienda, il Modello 231 riduce sensibilmente la probabilità che si verifichino comportamenti illegali o non etici nell’ambito dell’azienda.
Infine, in mercato sempre più composto da un grande numero di imprese, sapersi distinguere è essenziale. Affermarsi come affidabili potrebbe portare diversi benefici fra cui la partecipazione a gare d’appalto o l’instaurazione di importanti collaborazioni strategiche, a prescindere dalle dimensioni dell’impresa.
Dunque, l’adozione ed implementazione di un Modello 231 nelle piccole e medie imprese costituisce non solo un sistema efficace per la conformità legale, ma anche un investimento strategico per un organizzazione aziendale ispirato all’etica e alla sostenibilità.
Il Modello consente all’impresa di ridurre i rischi, di promuovere una cultura aziendale responsabile, di guardare con fiducia alla crescita e allo sviluppo.
Quindi, il Modello 231, se da una parte può essere definito come una necessità, dall’altra rappresenta una opportunità per l’azienda.