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Rating di Legalità e Modelli organizzativi 231

  • Che cos’è il rating di legalità e come funziona

L’adozione e corretta implementazione del Modello 231 porta, come noto, a diversi benefici per l’impresa. Uno fra questi, è il riconoscimento, su richiesta, del cd. “Rating di legalità”.

Il Rating di Legalità, introdotto per la prima volta dall’art. 5 ter del d.l. 1/2012 (“Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività”), è un indicatore del rispetto di certi standard e prevede l’assegnazione di un titolo di riconoscimento sulla base di un sistema “a stellette, indicativo del livello di compliance delle imprese che ne facciano richiesta, a vari profili specificati nel Regolamento attuativo.

Le caratteristiche che un’impresa deve avere per poter richiedere l’attribuzione del Rating sono:

  1. sede operativa nel territorio nazionale;
  2. fatturato minimo di due milioni di euro relativo all’ultimo esercizio, risultante dal bilancio;
  3. iscrizione da almeno due anni nel registro delle imprese o nel repertorio delle notizie economiche e amministrative (R.E.A.).

L’impresa che lo richiede, può ottenere il punteggio base di una stelletta qualora rispetti tutti i requisiti previsti dall’art. 2, commi 2 e 3 dello specifico Regolamento attuativo. Tale punteggio sarà incrementato di un + (più) al ricorrere di specifiche condizioni tra cui:

  1. adozione di una funzione organizzativa tale da vigilare sulla conformità delle attività aziendali alle disposizioni normative applicabili all’impresa (adozione di un Modello organizzativo ex d. lgs. 231/2001);
  2. adesione a forme di Corporate Social Responsibility;
  3.  adozione di Codici etici (o forme di autoregolamentazione interna)
  4.  adozione di Modelli organizzativi di prevenzione e contrasto alla corruzione;
  5. adesione a protocolli di legalità sottoscritti dal Ministero dell’Interno o dalle Prefetture UTG con associazioni imprenditoriali e di categoria, finalizzati a prevenire e contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia legale;
  6.  utilizzo di sistemi di tracciabilità dei pagamenti.

Il conseguimento di tre segni + farà attribuire una stelletta aggiuntiva, fino al punteggio massimo di tre stellette.

Il possesso dei requisiti richiesti deve essere autocertificato da chi presenta la domanda attraverso la piattaforma telematica gestita dall’Autorità garante per la concorrenza ed il mercato (AGCM), la stessa che al termine del procedimento attribuisce il Rating tramite una delibera.

La certificazione rilasciata ha durata biennale ed è rinnovabile su richiesta espressa da parte dell’impresa. Dunque, le imprese che vorranno ottenere questo riconoscimento, saranno tenute a comunicare eventuali variazioni rispetto alla situazione dichiarata.

Negli ultimi anni, il numero di imprese che richiedono il riconoscimento del Rating è in costante aumento: ciò significa che l’attenzione delle imprese a seguire e promuovere una cultura della legalità ed eticità aziendale è sempre maggiore.

  • I benefici derivanti dall’ottenimento del Rating di Legalità

Per un’impresa i benefici derivanti dall’ottenimento del Rating sono diversi:

  1. miglioramento dell’immagine aziendale e della reputazione sul mercato. Infatti,  anche le visure delle Camere di commercio evidenziano il possesso del Rating da parte dell’impresa.
  2. benefici nei rapporti con la Pubblica Amministrazione: per alcuni bandi di gara per la realizzazione di opere pubbliche, a parità di punteggio in graduatoria, saranno preferite le imprese che hanno ottenuto il Rating;
  3. in materia di gare d’appalto, l’art. 93 del cd. Codice dei contratti pubblici, stabilisce, per gli operatori economici in possesso del Rating, una riduzione del 30% dell’importo della garanzia da produrre per partecipare a procedure di gara; l’art. 95 comma 13 inserisce il Rating quale criterio premiale nella valutazione dell’offerta di gara;
  4. nei rapporti con gli Istituti di credito, l’art. 5 ter del d.l. 1/2012 afferma che “del Rating attribuito si tiene conto in sede di concessione di finanziamenti da parte delle pubbliche amministrazioni, nonché in sede di accesso al credito bancario”. Questo significa che alle imprese che abbiano ottenuto il Rating, verrà concessa la riduzione dei tempi dell’istruttoria e l’applicazione di condizioni economiche migliori in occasione della concessione del finanziamento.
  • Prevenzione e cultura della legalità

Detto questo, il Modello 231 e il rating di Legalità cosa rappresentano?

Si tratta, in entrambi i casi, di strumenti finalizzati a promuovere la diffusione e valorizzazione di principi etici-aziendali: infatti, pur essendo stati introdotti in periodi diversi e tramite diverse discipline, presentano dei punti di contatto.

Esiste una forte interazione e connessione tra i due sistemi: infatti, il punteggio base sarà incrementato di un + nell’ipotesi in cui l’impresa adotti una funzione o una struttura organizzativa che espleti il controllo di conformità delle attività aziendali alle disposizioni normative applicabili all’impresa o di un Modello 231.

Il Modello, per far acquisire all’impresa una maggiorazione nel punteggio, dovrà rispettare tutti i requisiti richiesti dal d.lgs. 231/2001 ed essere comprensivo del Codice Etico, dell’Organismo di vigilanza e di un idoneo sistema disciplinare.

La possibilità che venga riconosciuto un punteggio maggiore rappresenta un elemento di interesse per i soggetti apicali, con l’obiettivo di promuovere quella cultura aziendale che mette in primo piano la legalità.

Una maggiore interazione tra il Modello 231 e il Rating di legalità consente una valorizzazione del Modello, in una prospettiva funzionale non solo ad un più agevole riconoscimento del punteggio di Rating, ma anche a valorizzare l’imprenditore che adotta strumenti di corretta gestione aziendale.

Insomma, un Modello 231 “taylor made” (cucito su misura all’impresa), considerata la specifica realtà nella quale deve essere adottato e correttamente implementato, potrà, da solo, facilitare l’impresa da molti punti di vista.

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